
È online è il nuovo sito di IRO Medical Center. Un portale completamente rinnovato nell'aspetto, nei contenuti e nelle modalità di interazione con l'esterno. Oltre alla presentazione del Centro infatti è stata creata nell'home page un formche permetterà a chi ne avrà esigenza di entrare in contatto con IRO.
Parlare di artrosi significa parlare del naturale processo di usura delle nostre articolazioni. Come se parlassimo di un ingranaggio che lavora ogni giorno e che a poco a poco tende un po’ a consumarsi. Tuttavia, in presenza di alterazioni degli assi anatomici delle nostre ossa o della geometria dell’articolazione, questa usura, che definiamo fisiologica, può in molti casi essere accelerata o presentarsi in età precoce rispetto a quella fisiologica.
L'artrosi colpisce sia donne che uomini soprattutto tra i 45 e 55 anni: fino ai 45 anni, l'artrosi colpisce più frequentemente gli uomini e ciò può essere ricondotto all'attività lavorativa. Tra i 45 ed i 55 anni la frequenza è pressoché uguale nei due sessi. La maggior incidenza del problema nelle donne dopo i 55 anni può, invece, essere riconducibile ad alterazioni del metabolismo osseo indotto dalla menopausa.
Le articolazioni sono dei giunti meccanici formati da due o più ossa che sono in rapporto grazie a una serie di elementi tra cui la cartilagine, che riveste le due superfici ossee permettendone il corretto scorrimento e assorbendo i carichi.
Quando l'artrosi colpisce un'articolazione, questa inizia a degenerare, cioè si consuma in maniera progressiva coinvolgendo dapprima proprio la cartilagine, successivamente si può arrivare all'erosione dell'osso sottostante. In questo modo lo spazio tra le due ossa si riduce; immaginate le conseguenze sul movimento e sul dolore. Talvolta, possono verificarsi episodi infiammatori con tumefazione e gonfiore dell’articolazione.
Parlare dell’artrosi come una malattia esclusivamente della cartilagine sarebbe riduttivo in quanto i fenomeni degenerativi coinvolgono tutte le strutture che compongono l’articolazione: capsula articolare, tendini, e muscoli circostanti che si indeboliscono.
Le articolazioni più frequentemente interessate sono: la colonna vertebrale, l'anca, il ginocchio, la spalla e le dita di mani e dei piedi.
Le forme primarie di artrosi sono quelle per le quali è riconoscibile una componente di familiarità e che si manifestano in maniera elettiva all’interno di uno stesso gruppo familiare, per probabile predisposizione genetica e che interessa molte articolazioni differenti nello stesso soggetto.
L’artrosi secondaria, invece, può colpire anche soggetti giovani ed è legata, ad esempio, a traumi, obesità, sovraccarichi lavorativi (uso di strumenti vibranti , manovre ripetitive sotto carico o in posizioni non fisiologiche), forme reumatiche e le già citate alterazioni anatomiche degli arti e delle articolazioni.
Il sintomo di cui si lamenta maggiormente il paziente è il dolore, generalmente sordo che si sviluppa gradualmente nel tempo.
Nelle fasi iniziali è presente all'inizio dei movimenti e si ripresenta dopo aver utilizzato a lungo e vigorosamente l'articolazione, riducendosi invece con il riposo.
Con il progredire della malattia il dolore può essere presente anche a riposo ed accompagnarsi alla sensazione di rigidità mattutina che riguarda i primi movimenti appena ci si alza dal letto. Quando la degenerazione articolare è evoluta, il paziente presenta deformità della zona (l'articolazione risulta più grossa), limitazione dei movimenti, talvolta accompagnati da scricchiolii, crepitii o click a causa dell'attrito.
Tutto ciò ha un impatto negativo sulle attività della vita quotidiana, a seconda delle parti del corpo coinvolte.
Le articolazioni come anca e ginocchio possono creare problemi al cammino; quelle delle mani posso ostacolare la destrezza e la forza necessaria per diversi gesti quotidiani;
l'artrosi della colonna vertebrale può associarsi a discopatie e compressione delle radici nervose con conseguente dolore alla schiena che si irradia alle gambe.
Molto spesso i pazienti artrosici riferiscono un peggioramento del dolore durante i cambiamenti climatici, soprattutto con l'umidità, il vento oppure quando passano da un ambiente caldo a uno freddo, nonostante non sia stato verificato un nesso preciso tra artrosi e clima.
Una accurata visita medica e alcune indagini radiografiche e di laboratorio (esami del sangue) permettono di fare una diagnosi certa e, soprattutto, escludere altre malattie della sfera reumatica.
I raggi X possono mostrare l'entità del deterioramento articolare, compreso il restringimento dello spazio articolare, il diradamento o l’erosione delle ossa, l’eccesso di liquido sinoviale nelle articolazioni e la comparsa di speroni ossei (osteofiti) o altre anomalie.
Nel prossimo articolo parleremo del trattamento dell’artrosi.