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Sindrome Femoro-Rotulea: dolore anteriore al ginocchio

La Sindrome Femoro-Rotulea è una problematica che fa parte di una serie di patologie che possono causare dolore anteriore al ginocchio. In questo articolo vi spiegheremo in cosa consiste, come trattarla e soprattutto come prevenirla.

 

COME FUNZIONA LA ROTULA DEL GINOCCHIO

Per meglio comprendere questa sindrome è utile qualche accenno di anatomia.
Davanti al ginocchio c’è la rotula: un piccolo osso di forma rotondeggiante che svolge un’azione di “puleggia” aumentando il braccio di leva e permettendo al muscolo quadricipite di esprimere maggior forza. La rotula scorre in una gola che si crea tra i due condili femorali e, per far si che lavori adeguatamente in questa gola, è necessario che venga mantenuto un corretto allineamentodella rotula stessa al suo interno.
Per questo motivo esistono degli stabilizzatori anatomici muscolari e legamentosi che la mantengono in sede: tra i principali ritroviamo il vasto mediale (la parte interna del muscolo quadricipite).

SINTOMI

Il dolore Femoro-Rotuleo, molto frequente negli adolescenti e negli adulti, si localizza nella regione anteriore del ginocchio, in genere con esordio spontaneo e graduale associato ad attività come salire/scendere le scale, correre, accovacciarsi, saltare e mantenere a lungo la posizione seduta.

I sintomi sono spesso persistenti e possono limitare l’esecuzione di attività quotidiane, lavorative e sportive.

Il dolore Femoro-Rotuleo può essere quindi generato da un disallineamento della rotula che normalmente si manifesta con una tendenza allo spostamento laterale della rotula stessa e può dipendere da diversi fattori:

  1. predisposizione anatomica: particolare conformazione dell’articolazione che ne facilita lo spostamento laterale
  2. fattori biomeccanici che portano ad un sovraccarico dell’articolazione:
    • debolezza dei muscoli dell’anca e della coscia
    • eccessiva caduta interna del piede all’interno durante il cammino/corsa
    • scarso controllo motorio dell’arto inferiore

Le donne sono maggiormente esposte rispetto all’uomo, data anche la loro conformazione del bacino che, essendo più largo, comporta un maggior carico a livello del ginocchio. Nonostante ciò, questa sindrome è senz’altro classificabile come una patologia da sovraccarico.

TRATTAMENTO CONSERVATIVO

Il trattamento parte sempre da una corretta diagnosi da parte del medico Ortopedico e da un’attenta valutazione da parte del Fisioterapista che imposterà un piano di recupero strettamente individualizzato:

  • il riposo rappresenta la strategia iniziale per ridurre i sintomi prima di iniziare un trattamento principalmente basato sull’esercizio terapeutico (Fisioterapia), essendo il sovraccarico la principale causa della comparsa di dolore. Si può associare l’utilizzo di farmaci antiinfiammatori, Tecarterapia, bendaggi funzionali/taping o tutori.
  • La debolezza e la funzionalità alterata della muscolatura della coscia e dell’anca sono frequenti quindi andranno migliorati questi aspetti.
  • Alcune volte sono necessari esercizi per il piede o per la schiena ed esercizi di stretching del polpaccio o della coscia.
  • Gli esercizi dovranno progredire fino alle attività che in precedenza erano dolorose (accovacciarsi, scendere le scale, ecc..) assicurando un buono schema di movimento: si parte da esercizi da seduto o da disteso per rinforzare i muscoli di anca e coscia e, non appena il dolore lo permette, gli esercizi vengo svolti in piedi per simulare le attività quotidiane.

Il Fisioterapista guiderà nella corretta esecuzione dei movimenti, utilizzando anche tecniche manuali per migliorare il dolore e la flessibilità.

Specchi e riprese video consentiranno di osservare e correggere adeguatamente l’esecuzione del movimento.

DEVI SAPERE CHE…
  • Il recupero sarà migliore se vi è una partecipazione attiva al programma di recupero;
  • Modificare in modo appropriato il livello di attività fisica è il primo passo verso un buon recupero
  • Per prevenire il dolore è necessario evitare carichi eccessivi o aumenti improvvisi e rapidi dell’attività fisica che il ginocchio non è abituato a sostenere.
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fabioparolini