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Perché trattare la scoliosi?

I ragazzi che si rivolgono aI nostro centro, nella maggior parte dei casi, non lamentano dolore né si sono mai accorti di avere una spalla più alta o un fianco più pronunciato. Spesso la patologia viene individuata casualmente da un osservatore esterno (il genitore, il pediatra, il medico dello sport durante le valutazioni per l’idoneità sportiva, ecc.) che fa notare la presenza di un’asimmetria sul tronco del ragazzo, oppure in seguito a uno screening.

Per quale motivo si tratta una scoliosi se non procura dolore?

LE CONSEGUENZE DELLA SCOLIOSI

Lo scopo primario della terapia è ottenere una schiena che funzioni il meglio possibile in età adulta; il rischio di progressione è un elemento da considerare poiché, scoliosi di una certa entità e non trattate possono portare in età adulta a dolore alla schiena, deformità progressiva che si spinge fino a provocare disturbi cardio-respiratori.

Ci sono poi i fattori estetici che, soprattutto in un periodo storico come quello attuale in cui l’attenzione al fisico e all’estetica sono molto sentiti, costituiscono, a giusta ragione, un motivo d’attenzione al problema, mettendo a rischio anche il benessere emotivo e psicologico del ragazzo e del futuro adulto.

Quando un ragazzo si presenta con una scoliosi bisogna fare un bilancio molto accurato che tenga in considerazione tutti i fattori di rischio e che, sulla base di essi, stabilisca quale debba essere l’iter da seguire.

È fondamentale rivolgersi a professionisti esperti di scoliosi in quanto solo chi ha una conoscenza approfondita della patologia scoliotica e segue con regolarità pazienti con scoliosi riesce a scorgere tutti questi elementi. In particolare si prendono in esame:

  • Entità della curvatura:
    ossia i gradi della scoliosi.
  • Età del soggetto:
    in particolare ci interessa porre attenzione ai soggetti che, pur in età molto precoce, presentano già curvature di un certo rilievo.
  • Sviluppo puberale:
    è il periodo di maggior rischio per il peggioramento perché, essendo nella fase del picco di crescita, la curva può peggiorare anche molto rapidamente. In questo caso si considerano i segni tipici dello sviluppo (comparsa di peli, sviluppo del seno, inizio del ciclo mestruale, ecc.) che, con gli indici radiografici di maturità scheletrica (grado di Risser) inseriscono il soggetto nella fascia di rischio.
  • Familiarità:
    la presenza nell’albero genealogico di parenti già portatori di scoliosi aumenta la probabilità di sviluppare la patologia scoliotica e merita un maggior occhio di riguardo nei controlli programmati.
  • Presenza di anomalie scheletriche:
    ritrovare nelle radiografie segni di alterazioni anatomiche dei corpi vertebrali (emi-vertebre, cuneizzazioni, difetti di differenziazione, ecc.) merita una particolare cautela nelle scelte terapeutiche.

La scoliosi, se adeguatamente inquadrata, può ottenere ottimi risultati sia in termini di miglioramento della curvatura sia, nei casi più gravi, in termini di contenimento del peggioramento.

Nel prossimo articolo parleremo delle opzioni terapeutiche.

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fabioparolini