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Riabilitazione del legamento crociato anteriore: dalla fase pre-operatoria alla fase intermedia

FASE PRE-OPERATORIA

È necessario fare Fisioterapia in preparazione all’intervento chirurgico? Assolutamente sì.
Perché? Perché dopo un trauma distorsivo con lesione del legamento crociato anteriore il ginocchio si gonfia e fa male e i normali movimenti della vita quotidiana possono essere compromessi. Se senti dolore il tuo schema del passo cambierà per sfuggire il carico e in più vi potranno essere delle limitazioni articolari (in particolare la perdita dell’estensione completa e della massima flessione), che tenderanno a creare rigidità e debolezza.
Arrivare all’intervento in una condizione non buona significa rallentare e compromettere il normale movimento articolare.
Quali sono gli obiettivi? Il Fisioterapista ti aiuterà a recuperare l’estensione del ginocchio e la forza del quadricipite. Ti farà fare esercizi per tornare a distribuire correttamente il carico su entrambe le gambe e correggerà eventuali difetti del passo in modo da arrivare all’intervento il più vicino possibile alla condizione pre-infortunio.

FASE POST-OPERATORIA PRECOCE 

Le sedute di Fisioterapia devono essere iniziate il prima possibile dopo aver avuto il consenso dell’Ortopedico. In fase di dimissione dall’ospedale ti verranno illustrati alcuni esercizi da iniziare immediatamente per riattivare la tua muscolatura e muovere gradualmente il ginocchio. Se così non fosse, contatta il tuo Fisioterapista di fiducia che ti darà le giuste indicazioni.
La frequenza consigliata è di 2/3 volte a settimana. Camminerai con due stampelle per circa 4 settimane e per le prime 2 il Medico potrebbe consigliarti un tutore per mantenere il ginocchio esteso e poter iniziare a metterci peso. Spesso si consiglia anche l’utilizzo del mobilizzatore passivo continuo (conosciuto come Kinetec) che ti aiuterà a mantenere mobile l’articolazione nelle prime settimane anche quando sei a casa.
In questa fase, che viene chiamata “di protezione”, l’obiettivo primario è quello di consentire al ginocchio di “guarire”: bisogna preservare il neo-legamento ricostruito, la ferita chirurgica dovrà chiudersi, sarà importante tener sotto controllo il gonfiore e dosare i carichi in modo che questo non aumenti. Il ghiaccio è molto utile per abbassare la temperatura del ginocchio e per sgonfiarlo. Bisognerà ottenere il prima possibile il completo raddrizzamento del ginocchio e una buona attivazione e controllo del muscolo quadricipite che spesso fa fatica a riattivarsi dopo l’intervento. In alcuni casi si può utilizzare un elettrostimolatore.
Per poter abbandonare le stampelle, il Fisioterapista introdurrà esercizi finalizzati a ripristinare il corretto schema del passo e la corretta distribuzione del peso sugli arti; si tratta di un aspetto fondamentale poiché i difetti del cammino, come ad esempio non distendere bene il ginocchio quando il piede poggia a terra o caricare meno l’arto operato, posso restare per lungo tempo ed evidenziarsi quando nelle fasi più avanzate lavorerai sulla corsa o su movimenti dinamici come balzi, atterraggi e cambi di direzione.
Per passare alla fase successiva i requisiti sono: ginocchio asciutto e movimento libero dell’articolazione, un corretto schema del passo senza stampelle e un buon controllo del quadricipite, assenza di dolore durante gli esercizi della prima fase.

FASE INTERMEDIA

A questo punto camminerai senza problemi e dovrai concentrarti su forza e controllo dinamico del ginocchio. In particolare il Fisioterapista imposterà un programma di esercizi con l’obiettivo dipotenziare la muscolatura della coscia cercando di ridurre al minimo la differenza con l’arto sano. Lavorerai sia a corpo libero sia con attrezzi da palestra. Altri esercizi avranno l’obiettivo di recuperare il controllo del ginocchio durante movimenti dinamici, come ad esempio salire o scendere un gradino, fare un balzo o un cambio di direzione, stare in equilibrio sull’arto operato, ecc… Esercizi propriocettivi serviranno a riacquistare la capacità del tuo ginocchio di rispondere alle perturbazioni, adattandosi pian piano alle richieste funzionali date da dislivelli del terreno o a cambi di appoggio improvvisi.
In questa fase dovrai anche tornare a correre e ci saranno una serie di esercizi in progressione che ti consentiranno di riprendere in maniera graduale. A tutto ciò si abbina un lavoro aerobico di ricondizionamento generale.
Nel prossimo articolo parleremo della fase di riatletizzazione e dei criteri per il ritorno all’attività sportiva.

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fabioparolini